Avviso di garanzia per i consiglieri di maggioranza che sostengono Sboarina, per il sindaco stesso e per il presidente della provincia Scalzotto

Gli avvisi di garanzia sono stati emessi dalla Procura di Verona in merito alla votazione di una Delibera di consiglio, approvata il 20 dicembre 2018, concernente la creazione di una nuova azienda, la Agsm Energia est veronese s.r.l.

Nel comunicato stampa di Michele Bertucco, in allegato,  viene raccontata la genesi della vicenda

 

9 luglio 2020

 

8 luglio 2020

 

7 luglio 2020

Michele Bertucco Come Verona e Sinistra in Comune avevamo sollevato il problema Il 20 dicembre 2018 quando il Consiglio comunale deliberava la costituzione di una new.co controllata da Agsm (Agsm Energia Est Veronese S.r.l.) …I FURBETTI DI UNICOGE -AVVISI DI GARANZIA DELLA PROCURA DI VERONA AL SINDACO DI VERONA, AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA E AI CONSIGLIERI COMUNALI CHE AVEVANO VOTATO A FAVORE DELLA DELIBERA CHE AVEVA FATTO NASCERE AGSM ENERGIA EST VERONESE SRL

 

20 dicembre 2018

DOCUMENTI Comune di Verona LA DELIBERA DI CONSIGLIO N°62

SANATORIA PER TUTTE/I – Presidio in Piazza Brà, Verona

 

SABATO 27 GIUGNO in
Piazza Bra ORE 16

AND WE WANT TO BREATH!

Anche noi vogliamo respirare.
Questo decreto regolarizzazione non va bene. Dignità e diritti vanno riconosciuti a tutti e tutte.

 

* SANATORIA ESTESA A TUTTE LE ATTIVITÀ LAVORATIVE
* PERMESSO PER LAVORO A CHI HA GIÀ UN CONTRATTO
* PERMESSO PER ATTESA OCCUPAZIONE A CHI NON HA UN LAVORO
* DIRITTO ALLA CONVERSIONE DEI PERMESSI TEMPORANEI

Più di seicentomila persone in Italia vivono e lavorano ma non hanno documenti. La “regolarizzazione” aperta il 1° giugno da un articolo del “DL Rilancio” si sta rivelando un inganno: non solo perché la platea degli aventi diritto è ristretta a chi lavora nell’agricoltura o come collaboratore domestico, lasciando perciò migliaia di persone senza permesso di soggiorno e senza diritti; ma perché sta producendo discriminazioni, inducendo i migranti che hanno già un posto di lavoro ad abbandonarlo con il miraggio di regolarizzarsi nei limitati settori economici previsti dal decreto legge, e anche speculazioni e raggiri con contratti di lavoro che vengono fatti pagare anche 8.000 euro!

Questo è il pessimo prodotto della scelta governativa che invece di affrontare il problema nella sua interezza e dal punto di vista primario dei diritti e delle garanzie, ha deciso di muoversi solo per provare a soddisfare le immediate esigenze del sistema economico e produttivo.

Il lavoro degli sportelli che cercano di dare risposte alle persone ci sta svelando un mondo di dignità negata, un mondo fatto da persone e storie invisibili che invece debbono poter prendere parola e spiegare perché e come questo decreto va modificato ed esteso.

Insieme ad Associazione SeneGambia, Movement Human Rights for Extrac. of Bangladesh & Asian, ADL COBAS Vicenza – Verona, Circolo Pink e Pink Refugees, Osservatorio Migranti, CUB Verona, Partito Socialista Sri Lanka e AfroVeronesi abbiamo deciso di aderire alla campagna “Siamo Qui – Sanatoria Subito!” ed alla settimana di mobilitazione territoriale lanciata in vista dell’avvio del dibattito parlamentare della legge di conversione.

Saremo in piazza a Verona sabato 27 giugno per portare il documento di 11 punti che la campagna ha identificato per allargare le maglie della regolarizzazione, invitiamo tutte e tutti ad esserci.

Contro ogni razzismo diritti e giustizia sociale per tutt*
#siamoquisanatoriasubito #siamoqui
#wecantBREATHE #nojusticenopeace
#BlackLivesMatter #PapeForAll #overthefortress
#nojusticenopeace #antirazzismo

NO bandiere di partiti, SI bandiere del mondo!

Organizzano l’iniziativa:

  • Laboratorio Autogestito Paratodos
  • Adl Cobas
  • Associazione SeneGambia
  • Movement Human Rights for Extrac. of Bangladesh & Asia
  • Circolo Pink
  • Pink Refuges
  • Osservatorio Migranti Verona
  • Partito Socialista dello Sri Lanka
  • Cub Verona

Aderiscono all’iniziativa:

  • Associazione Afroveronesi
  • Infospazio 161
  • Assemblea 17 dicembre

 

 

La piattaforma rivendicativa della campagna “Siamo qui! Sanatoria subito”!

Pink Refuges – Il comunicato social dei Pink Refuges – NON CI SONO DIRITTI PER CHI NON LI RIVENDICA IN PRIMA PERSONA

Laboratorio Autogestito ParatodosUn bilancio dell’iniziativa stilato da Paratodos e Adl Cobas – WE WANT BREATH! ANCHE NOI VOGLIAMO RESPIRARE!

 

LA RASSEGNA STAMPA:

Verona InI manifestanti hanno chiesto una sanatoria estesa a tutte le attività lavorative e il permesso di lavoro per chi ha già un contratto o è in attesa di occupazione. – SANATORIA SUBITO, MIGRANTI IN PIAZZA PER CHIEDERE GIUSTIZIA.

 

VIDEOGALLERY

FOTOGALLERY

  

Andrea Bacciga presenta una mozione contro la legge in discussione in Parlamento per arginare l’omofobia

 

4 luglio 2020

 

3 luglio 2020

Partito Democratico VeronaIl comunicato stampa del Pd veronese che ricorda a Bacciga, ma anche a Zelger e Russo, coofirmatari della mozione, la differenza tra la libertà d’espressione e l’insulto – LA LIBERTÀ DI CRITICA NON È LIBERTÀ DI INSULTO. ZELGER, RUSSO E BACCIGA RIFLETTANO

 

26 giugno 2020

Circolo Pink – Il comunicato stampa del Circolo Pink e di altre associazioni contigue, che ricorda come i tempi sembrino rimasti fermi a 25 anni fa, quando furono emanate le famose mozioni finalizzate al non recepire le direttive europee in chiave di discriminazione sessuale. Ma il Circolo Pink non si ferma a questo e rilancia annunciando il Pride di Verona. – MOZIONE BACCIGA 1527: L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE CHE A VERONA NULLA E’ CAMBIATO!

 

25 giugno 2020

DOCUMENTI La mozione n°1527, depositata in consiglio comunale dal consigliere Andrea Bacciga. Nella mozione si chiede a giunta e sindaco di appoggiare il comunicato stampa della Cei che critica la legge in discussione in Parlamento e che punisce i reati inerenti l’omofobia. –

 

10 giugno 2020

Conferenza Episcopale Italiana – Il comunicato stampa della Cei, che afferma l’inutilità, a suo modo di vedere, di una legge contro l’omofobia – OMOFOBIA, NON SERVE UNA NUOVA LEGGE

ProVita & FamigliaIl comunicato stampa con il quale l’associazione antiabortista Pro Vita & Famiglia sostiene apertamente e completamente la posizione della Conferenza Episcopale Italiana – LEGGE OMOTRANSFOBIA. TOTALE CONDIVISIONE CON LA CEI: ITALIA E ITALIANI RESTINO LIBERI.

I fatti di Vicenza, le correlazioni con Verona e l’ipocrisia delle destre.

Le vicende che ci apprestiamo a raccontare e documentare hanno una correlazione stretta con la nostra città per quanto attiene a quella clausola di salvaguardia, detta anche “clausola antifascista”, a suo tempo inserita e oggi rimossa dal Regolamento comunale, a Vicenza, e mai recepita, invece, a Verona.

Qualche anno fa, a fronte di uno sdoganamento progressivo nei confronti  delle forze riconducibili all’ideologia nazifascista, l’Associazione ex Deportati nei campi di sterminio nazist e l’Associazione Partigiani d’Italia decisero di avviare una campagna nazionale, sottoscritta da molte associazioni, realtà di movimento e persone singole, finalizzata all’inserimento di una clausola all’interno dei Regolamenti comunali che ponesse come requisito per la concessione di spazi pubblici il riconoscimento nei valori della Costituzione Italiana, che comprende il ripudio e la condanna del fascismo.

Alcuni comuni aderirono all’iniziativa e tra questi quello di Vicenza, che, grazie all’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Achille Variati, inserì nell’articolo 5 del suo Regolamento la “clausola antifascista”.

L”articolo 5 rimosso dal Regolamento del Comune di Vicenza

Mentre tutto ciò accadeva nel capoluogo berico, in riva all’Adige le cose andavano molto diversamente e l’ennesima amministrazione di centrodestra, guidata dal sindaco Federico Sboarina, si rifiutava sostanzialmente di prendere in considerazione la possibilità di munirsi della clausola di salvaguardia. Anpi e Aned hanno chiesto più volte incontri con il Presidente del Consiglio Comunale Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia, non ricevendo riscontri e non qualche risposta evasiva tesa a far cadere la cosa nel dimenticatoio.

Una bozza di mozione, peraltro mai presentata per la mancanza di minimali presupposti di adesione politica, era stata redatta da un consigliere dell’opposizione e potete leggerla QUI, in modo da avere un’idea più dettagliata della richiesta:

Tornando a Vicenza, la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco Rucco, con la Delibera di giunta n°177, approvata il 21 novembre 2018, ha pensato bene di togliere l’articolo 5 del Regolamento, agevolando la possibilità di ottenere spazi pubblici per le realtà ispirate all’ideologia nazifascista.

Silvio Giovine, iscritto al gruppo Fratelli d’Italia e assessore al commercio e alle attività produttive ha così motivato il suo operato:

“A più di 70 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale credo sia il caso di pensare ad una effettiva pacificazione nazionale. Le amministrazioni si devono concentrare sul risolvere i problemi reali dei cittadini anziché perdere tempo su sterili polemiche relative a fascismo e antifascismo” .

L’accenno alle “sterili polemiche” su accadimenti relegati al secondo conflitto mondiale, denota il rifiuto di pronunciarsi sulla necessità, alla base della campagna avviata da Anpi e Aned, di mettere un freno all’intensificarsi di fenomeni violenti e discriminatori, in realtà mai sopiti. Se la tematica fosse stata poi così priva di interesse da essere considerata una semplice “perdita di tempo”, non si capisce perché proprio lui abbia perso tempo nell’andare a rimuovere la clausola antifascista dal Regolamento comunale.

L’attualizzazione della violenza fascista non si è fatta attendere, e solo qualche giorno dopo la cancellazione dell’articolo 5, i soliti noti, evidentemente galvanizzati dal successo ottenuto, non hanno esitato a lanciare una bottiglia molotov contro la sede dell’associazione Caracol Olol Jackson, bruciando uno striscione che recava la scritta “Ieri partigiani, oggi antifascisti”.

La bottiglia molotov lanciata dai fascisti

La risposta è stata grande, e il 19 giugno un corteo formato da circa 3000 persone, organizzato dal Centro sociale Bocciodromo, ha percorso le vie della città, arrivando ad affiggere una gigantesca bandiera antifascista sul muro del Comune di Vicenza.

E’ stata un’uniziativa conro i fascismi, sia quello dal volto più istituzionale, sia quello sbandierato dai gruppi radicali.

Se la pericolosità di questi ultimi si esprime mediante atti squadristi, la responsabilità politica va spesso ricercata in quei partiti della destra istituzionale, a partire da Fratelli d’Italia e Lega che, da una parte agiscono con contenuti discriminatori verso i migranti o i diversi orientamenti sessuali, ad esempio costruendo percezioni distorte finalizzate all’introduzione di politiche securitarie o lanciando campagne oscurantiste, mentre dall’altra rispolverano il substrato ideologico e nostalgico atto allo sdoganamento dei gruppi più radicali. In caso di episodi violenti o atti anche simbolici, chiaramente legati all’ideologia fascista, spesso non si pronunciano e, quando lo fanno, si limitano a generiche condanne, senza mai indicarne chiaramente la matrice.

 Il confine tra le due destre è quindi davvero molto labile, come dimostra, ad esempio, la partecipazione di numerosi esponenti, anche di caratura nazionale, dei due partiti sopracitati, al raduno nazionale di Casa Pound, che si è tenuto l’estate scorsa proprio nei territori al confine tra la provincia di Verona e quella di Vicenza.

Vi sarà tempo per continuare a documentare tutto questo, provando a dare alla cittadinanza qualche chiave di lettura più reale sul profilo dei candidati della destra alle prossime elezioni regionali, ma per ora ci limitiamo a fare qualche esempio sulla sinergia e la sovrapposizione che contraddistingue le due destre.

Sempre a Vicenza sconcertano il profilo e le dichiarazioni di Daniele Beschin, inserito nelle liste della Lega come indipendente per le elezioni del grosso centro di Arzignano, pur ricoprendo ancora il ruolo di referente della provincia di Vicenza per Forza Nuova.

In seguito ad un post sul suo profilo Facebook in cui dichiarava che la modella Mati Fall Diba, di origine senegalese ma con cittadinanza italiana, non poteva essere considerata italiana perché la sua pelle non è bianca, la Lega di Arzignano, commissariata nel perìodo dell’elezione di Beschin in consiglio comunale dal senatore veronese Tosato, decise l’espulsione dell’ormai ex dirigente di Forza Nuova. In realtà nemmeno questo gesto di cesura nei confronti della “destra radicale” fu portato a termine, e dopo tre lunghi mesi fu lo stesso Beschin ad abbandonare il gruppo consiliare della Lega.

A Verona, per tornare su terreni più conosciuti, ricordiamo la figura di Andrea Miglioranzi, passato dal Veneto Front Skinheads e dal gruppo nazi-rock dei Gesta Bellica, alla Lista Tosi, (quella dell’ex sindaco di Verona che, come lui, è stato condannato in via definitiva per istigazione all’odio razziale), fino a Fratelli d’Italia, partito dal quale è stato espulso dopo l’inchiesta “Isola Scaligera”, nella quale Miglioranzi viene accusato di corruzione e collusioni con la criminalità organizzata mentre rivestiva l’incarico di Presidente di un’importante municipalizzata veronese.

Ma l’esempio più eclatante è quello di Andrea Bacciga, finito sotto processo con l’accusa di essersi esibito in un saluto romano rivolto alle attiviste di Non Una di Meno che protestavano, all’interno della sala consiliare contro una mozione antiabortista presentata dal leghista, e integralista cattolico, Alberto Zelger.

Cercando tra gli innumerevoli atti perpetrati dal consigliere riteniamo sia importante sottolineare la mozione n°458 da lui presentata a sostegno dell’ex ministro veronese in forza alla Lega Lorenzo Fontana, che chiedeva l’abolizione della Legge Mancino, la quale norma come reato l’istigazione all’odio razziale.

La motivazione del sostegno è interessante, perché ricondotta alla difesa della libertà di espressione, spesso e volentieri invocata, atteggiandosi a vittime predestinate, dai politici appartenenti alla “destra istituzionale” che intendono promuovere lo sdoganamento della “destra radicale”, (sempre che tali distinzioni abbiano davvero senso). Questa strategia evidenzia però le contraddizioni che dimostrano la strumentalità della motivazione stessa. Ad esempio, il programma elettorale di Sboarina, che prevedeva sostanzialmente la censura dei libri che difendono i diritti delle persone omosessuali mal si accompagna alla donazione alla Biblioteca Civica di libri di ispirazione nazifascista da parte di uno dei consiglieri eletti nella sua lista. Da una parte si limita drasticamente la libertà di espressione nella rivendicazione di un diritto, mentre dall’altra si invoca la stessa libertà per dare visibilità a pubblicazioni scritte anche da chi ha agito per reprimere, spesso nel sangue, diritti esistenziali, tra i quali proprio quello relativo all’orientamento sessuale.

Un estratto dal programma elettorale del sindaco Federico Sboarina

Rispetto alla concessione degli spazi, la stessa relazione tra contraddizione e coerenza raggiunge a Verona, vette inimmaginabili. Mentre da una parte si continuano a concedere spazi pubblici, patrocini e sponsorizzazioni alle formazioni dell’estrema destra, con relative umiliazioni per la nostra città, dall’altra il consigliere Bacciga, con evidente intento provocatorio rispetto alla richiesta di approvazione della clausola antifascista, è arrivato a depositare una mozione, la n°186 , che chiedeva a sindaco e giunta di precludere spazi alla sinistra antagonista!

Il monumento di Porta Palio, concesso a Forza Nuova tramite l’assessore Toffali, sfregiato dalle bandiere fasciste

La contraddizione è palese, la coerenza nel favorire lo sdoganamento lo è ancor di più.

In questa ultima mozione vediamo anche lo sforzo, sostenuto da tempo dai partiti della destra, ma a volte anche da quelli di sinistra, di equiparare l’ideologia fascista al pensiero comunista, sorvolando sulle notevoli differenze, storiche e di senso, che ne sottendono.

Mentre la sinistra ha preso le distanze e condannato con forza le aberrazioni dello stalinismo, a destra non vi è mai stata una chiara presa di distanza dal fascismo. Inoltre, e non è certo cosa secondaria, i milioni di morti dovuti alla guerra, i soprusi e le indicibili sofferenze subite dalla popolazione italiana durante il ventennio fascista non sono certo attribuibili ai comunisti, che hanno invece contribuito, assieme alle diverse realtà democratiche, all’uscita dell’Italia da una dittatura. I “pacificatori nazionali”, a partire dall’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan e dall’assessore Silvio Giovine, se fossero davvero interessati a questo percorso, dovrebbero prenderne atto e riconoscere le responsabilità del fascismo, perché la continua rimozione del passato, unito al suo sdoganamento nel presente, indica ai nostri occhi, tutt’altro!

La “pacificatrice nazionale” Elena Donazzan, assessore in Regione Veneto all’istruzione, alla formazione e al lavoro per Fratelli d’Italia, mentre indossa una collanina con un famoso simbolo neofascista, la croce celtica.

 

 

 

 

 

 

Speculazione edilizia sulle Torricelle ad opera delle Carmelitane Scalze?

 

16 giugno 2020

Corriere del Veneto – Parere negativo della circoscrizione – SANTUARIO DI LOURDES, PRIMI “NO” AI NUOVI EDIFICI

 

15 giugno 2020

Verona In Un progetto apprezzabile ma nel posto sbagliato. La mancata tutela delle nostre colline sarà ricordata come una delle pagine più amare delle amministrazioni veronesi. Una soluzione che altera pesantemente i luoghi e il giardino storico. – CARMELITANE SCALZE E SPECULAZIONE EDILIZIA SULLE TORRICELLE

 

 

 

 

La mozione n°1522 che ricicla il controllo dal Covid19 alla fobia securitaria

8 giugno 2020

Documenti – La mozione n°1522, presentata dal consigliere comunale della Lega Paolo Rossi, e che sostanzialmente chiede a sindaco e giunta di impegnarsi presso il governo per ottenere che il presidio dell’esercito e le tecnologie di controllo, come i droni, utilizzati per l’azione di controllo durante il lockdown, rimangano sul territorio veronese permanentemente e vengano utilizzati per incrementare “la richiesta di sicurezza della cittadinanza”.

OPERAZIONE “ISOLA SCALIGERA”

Un’operazione contro la ndrangheta che porta al fermo di 26 persone, tra le quali esponenti del clan Giardino di Capo Rizzuto (Crotone), ma anche imprenditori e politici veronesi. Tra gli altri spiccano i nomi dell’ex sindaco Flavio Tosi, indagato per peculato, e di Andrea Miglioranzi e Ennio Cozzolotto, rispettivamente ex presidente e attuale presidente di Amia, entrambi agli arresti domiciliari.

 

7 agosto 2020

Verona News – AMIA: CADONO LE ACCUSE, COZZOLOTTO E’ PULITO.

 

2 luglio 2020

Veronasera La decisione è stata presa dal Tribunale del Riesame di Venezia, il quale ha fatto cadere l’ ipotesi di reato di tentata turbativa d’asta – CADE UN’ACCUSA, MA ANDREA MIGLIORANZI RESTA AI DOMICILIARI PER CORRUZIONE

 

11 giugno 2020

VeronaseraL’ex presidente di Amia, agli arresti domiciliari, è coinvolto in modo marginale nell’inchiesta che ha fermato uomini legati alla ‘ndrangheta e stabilmente attivi nel Veronese – INDAGINI “ISOLA SCALIGERA”, MIGLIORANZI NON RISPONDE ALL’INTERROGATORIO

 

6 giugno 2020

Partito democratico Verona Il comunicato stampa del gruppo consiliare del Partito democratico – RISCHIO INFILTRAZIONI MALAVITOSE: IL SINDACO BLINDI IL COMUNE A DIFESA DELL’IMMAGINE DI VERONA

Michele Bertucco Il comunicato stampa di Michele Bertucco che riporta le affermazioni del Presidente del Partito democratico albanese, secondo cui le aziende del gruppo Amia in quel territorio sarebbero attive nel riciclaggio di denaro sporco – “L’OMBRA LUNGA DELLE INFILTRAZIONI MAFIOSE VERONESI RAGGIUNGE TIRANA”

MicheleBertuccoUn comunicato stampa che racconta a grandi linee il contenuto delle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta “Isola Scaligera”. Continui i riferimenti a capannoni da affittare per stiparli di rifiuti. La necessità di una Commissione d’indagine consiliare, afferma il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune, è quanto mai necessaria. – “EDILIZIA, URBANISTICA, RIFIUTI SI CONFERMANO A RISCHIO INFILTRAZIONI: QUALI CONTROMISURE INTENDE PRENDERE L’AMMINISTRAZIONE?”

 

5 giugno 2020

Centro di documentazione Giorgio BertaniUn articolo nel quale si evidenzia la relazione tra Andrea Miglioranzi e Flavio Tosi e i rispettivi percorsi politici. – “LA DESTRA CHE SPORCA LA CITTA'”

Potere al Popolo Verona Il comunicato tratto dalla pagina facebook di Potere al Popolo Verona – LA DESTRA SI SCOPRE MAFIOSA

Michele Bertucco Il capogruppo di Verona e Sinistra in Comune in Consiglio comunale sollecita una Commissione consiliare d’indagine – “Amia infiltrata da ‘Ndrangheta. Bertucco: SI COSTITUISCA COMMISSIONE D’INCHIESTA

Partito democratico Verona – Il comunicato stampa del gruppo consiliare del Partito democratico – NDRANGHETA E AFFARI SPORCHI IN AMIA: L’INDIGNAZIONE NON BASTA, MISURE SEVERE CONTRO LE INFILTRAZIONI

 

4 giugno 2020

Michele BertuccoNel comunicato si evidenzia il contesto nel quale arriva, come goccia che fa traboccare il vaso, l’inchiesta Isola Scaligera. Il panorama politico, e sconfortante, della maggioranza e le altre tematiche che si ritorcono contro l’amministrazione – “MAGGIORANZA ALLO SFASCIO E SFIORATA, ATTRAVERSO MIGLIORANZI E ALTRI, ANCHE DA VICENDE DI NDRANGHETA -PIANO B DEL FILOBUS? VANEGGIAMENTI DI UN SINDACO SOLO”.

Michele BertuccoUn post facebook del capogruppo di Verona e Sinistra in Comune sul passato ed il futuro politico di Flavio Tosi alla luce della vicenda attuale – CHI SI E’ MANGIATO TOSI?

Anna Maria Bigon (consigliera regionale del Veneto (Partito democratico)BIGON (PD): “MAXI OPERAZIONE ANTI ‘NDRANGHETA A VERONA. PREOCCUPANO I POSSIBILI LEGAMI CON LA POLITICA. ENNESIMA CONFERMA CHE IL VENETO NON E’ UNA ZONA FRANCA”.

Ufficio stampa Comune di VeronaIl laconico, (difficile ritrovare un comunicato dell’amministrazione altrettanto breve) del Comune che riporta le dichiarazioni del sindaco Federico Sboarina – OPERAZIONE ANTIMAFIA ‘ISOLA SCALIGERA’. DICHIARAZIONE DEL SINDACO

Ennesimo sfregio alla sede dell’Anpi

1 giugno 2020

Ancora una volta la sede Anpi di via Cantarane, (la stessa via dove è situata la sede di casa Pound) è fatta oggetto di sfregi intimidatori. La targa sulla porta di ingresso è stata cancellata con una bomboletta spray e sul muro di cinta è stata disegnato un fascio littorio.