MOVIMENTI/PIAZZA PRIDE

 

 

PIAZZAl PRIDE 2020. DOPO 25 ANNI SIAMO ANCORA QUI!

Link all’evento facebook

SABATO 18 LUGLIO, ORE 17, PIAZZA BRA’

Cosa è successo 25 anni fa, esattamente il 14 luglio 1995? L’allora Consiglio Comunale di Verona, (giunta Sironi), approvava le 3 ormai note mozioni omofobe, la più grave delle quali, la n.336, impegnava l’amministrazione veronese a non parificare i diritti fra coppie omosessuali e coppie eterosessuali. Le mozioni passarono a larga maggioranza. Subito dopo l’approvazione, 7 militanti LGBT – veronesi e non – occuparono per pochi minuti una strada adiacente in Municipio: vennero denunciati per manifestazione non autorizzata, interruzione di pubblico servizio e blocco del traffico. Nacque il COMITATO ALZIAMO LA TESTA che organizzò la prima grande manifestazione LGBT di Verona il 30 settembre 1995.

In seguito tutte e tutti furono assolti, ma quelle mozioni omofobe diedero una scossa al movimento veronese e italiano che da allora ha fatto enormi passi in avanti. Quello che è rimasto molto indietro è il fronte dei diritti. Nel 2016 è stata approvata la legge sulla unioni civili, ma la situazione veronese non è migliorata e nessuna delle amministrazioni che si sono succedute ha preso le distanze dalle mozioni del ’95.

Nel tempo altre mozioni sono state approvate contro diverse soggettività e forme di autodeterminazione. Verona è diventata – o forse è sempre stata – il laboratorio dell’estrema destra; ci sono stati morti e infinite occasioni di protesta, tante manifestazioni contro le diverse amministrazioni comunali che hanno fatto sì che, nel capoluogo come in provincia, proliferassero movimenti e gruppi fascisti, razzisti e omo-bi-transfobici – movimenti e gruppi che hanno ottenuto una maggiore legittimazione politica di chi per anni ha lottato perché fossero estesi i diritti civili e le libertà.

L’ultimo episodio paradigmatico dello spirito fascio-cattolico delle amministrazioni veronesi è la presentazione e la prevista discussione e voto della mozione 1527, che ha come primo firmatario Andrea Bacciga. La mozione “IL COMUNE DI VERONA APPOGGIA IL COMUNICATO DELLA CEI CONTRO LE DISCRIMINAZIONI” vuole impegnare l’amministrazione ad allinearsi alla CEI e alla sua presa di posizione contro la proposta di legge contro l’omofobia in esame presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, a firma Zan/Scalfarotto.

La città, insomma, offre sempre nuove occasioni per scendere in piazza a ribadire il nostro orgoglio.

Le mozioni del ’95, mai dimenticate, hanno fatto sì che diventassimo e poi continuassimo ad essere consapevoli della nostra forza e determinazione: DOPO 25 ANNI SIAMO ANCORA QUI.

Per questi motivi il COMITATO VERONA PRIDE ha deciso di promuovere anche quest’anno una manifestazione PRIDE. Non un corteo, in rispetto dell’emergenza Corona Virus, ma una PIAZZA PRIDE, proprio in PIAZZA BRA, dove ha sede il palazzo dell’amministrazione comunale, fonte continua di discriminazioni, ma anche punto di ritrovo di tante manifestazioni.

Siete tutte e tutti invitate e invitati SABATO 18 LUGLIO IN PIAZZA BRA/PRIDE DALLE ORE 17.00 IN POI.

Piazza Pride ricorderà tutte le vittime di omo-lesbo-bi-trasfobia, ultima forse in ordine di tempo l’attivista egiziana Sarah Hegazi suicidatasi poche settimane fa in Canada. Anche per lei saremo in piazza.

COMITATO VERONA PRIDE

Durante l’iniziativa verranno rispettate le normative in materia di sicurezza Corona virus. Chiediamo a tutte e tutti di avere la mascherina al seguito.

#veronapiazzapride2020

ADESIONI PRIDE: veronapride2019@gmail.co19

 

19 luglio 2020

VeronaseraIn Piazza Bra, sono state ricordate le vittime dell’omo-bi-transfobia ed è stato replicato ad una serie di provvedimenti che negli ultimi 25 anni sono stati approvati dal Comune e che sono stati definiti «omofobi» – PIAZZA PRIDE A VERONA: “MANIFESTAZIONE FESTOSA MA RICCA DI CONTENUTI”.

 

18 luglio 2020

Michele Bertucco PERCHE’ OGGI ANDRO’ AL PRIDE.

 

15 luglio 2020

 

13 luglio 2020

Andrea BaccigaIl post del consigliere che ha proposto la mozione n°1527 contro il Disegno di legge governativo che punisce la omotransfobia. – MA NON C’E’ IL COVID AL GAY PRIDE?

 

12 luglio 2020

+Europa Il comunicato stampa solidale di +Europa – VERONA, MOZIONE CONTRO DISEGNO DI LEGGE SU OMOFOBIA. +EUROPA VENETO: “LA VERGOGNA DELLA VERONA INTOLLERANTE. ANCORA UNA VOLTA POLITICI COME BACCIGA E ZELGER COPRONO DI RIDICOLO VERONA”

 

4 luglio 2020

Verona In INTERVISTA – Giovanni Zardini, presidente del Circolo Pink: «A Verona continue aggressioni, anche se molte non vengono denunciate». Il 18 luglio in piazza Bra. – VERONA PRIDE, UGUALI AGLI ALTRI MA CON UNA DIVERSA IDENTITA’

 

SANATORIA PER TUTTE/I – Presidio in Piazza Brà, Verona

 

SABATO 27 GIUGNO in
Piazza Bra ORE 16

AND WE WANT TO BREATH!

Anche noi vogliamo respirare.
Questo decreto regolarizzazione non va bene. Dignità e diritti vanno riconosciuti a tutti e tutte.

 

* SANATORIA ESTESA A TUTTE LE ATTIVITÀ LAVORATIVE
* PERMESSO PER LAVORO A CHI HA GIÀ UN CONTRATTO
* PERMESSO PER ATTESA OCCUPAZIONE A CHI NON HA UN LAVORO
* DIRITTO ALLA CONVERSIONE DEI PERMESSI TEMPORANEI

Più di seicentomila persone in Italia vivono e lavorano ma non hanno documenti. La “regolarizzazione” aperta il 1° giugno da un articolo del “DL Rilancio” si sta rivelando un inganno: non solo perché la platea degli aventi diritto è ristretta a chi lavora nell’agricoltura o come collaboratore domestico, lasciando perciò migliaia di persone senza permesso di soggiorno e senza diritti; ma perché sta producendo discriminazioni, inducendo i migranti che hanno già un posto di lavoro ad abbandonarlo con il miraggio di regolarizzarsi nei limitati settori economici previsti dal decreto legge, e anche speculazioni e raggiri con contratti di lavoro che vengono fatti pagare anche 8.000 euro!

Questo è il pessimo prodotto della scelta governativa che invece di affrontare il problema nella sua interezza e dal punto di vista primario dei diritti e delle garanzie, ha deciso di muoversi solo per provare a soddisfare le immediate esigenze del sistema economico e produttivo.

Il lavoro degli sportelli che cercano di dare risposte alle persone ci sta svelando un mondo di dignità negata, un mondo fatto da persone e storie invisibili che invece debbono poter prendere parola e spiegare perché e come questo decreto va modificato ed esteso.

Insieme ad Associazione SeneGambia, Movement Human Rights for Extrac. of Bangladesh & Asian, ADL COBAS Vicenza – Verona, Circolo Pink e Pink Refugees, Osservatorio Migranti, CUB Verona, Partito Socialista Sri Lanka e AfroVeronesi abbiamo deciso di aderire alla campagna “Siamo Qui – Sanatoria Subito!” ed alla settimana di mobilitazione territoriale lanciata in vista dell’avvio del dibattito parlamentare della legge di conversione.

Saremo in piazza a Verona sabato 27 giugno per portare il documento di 11 punti che la campagna ha identificato per allargare le maglie della regolarizzazione, invitiamo tutte e tutti ad esserci.

Contro ogni razzismo diritti e giustizia sociale per tutt*
#siamoquisanatoriasubito #siamoqui
#wecantBREATHE #nojusticenopeace
#BlackLivesMatter #PapeForAll #overthefortress
#nojusticenopeace #antirazzismo

NO bandiere di partiti, SI bandiere del mondo!

Organizzano l’iniziativa:

  • Laboratorio Autogestito Paratodos
  • Adl Cobas
  • Associazione SeneGambia
  • Movement Human Rights for Extrac. of Bangladesh & Asia
  • Circolo Pink
  • Pink Refuges
  • Osservatorio Migranti Verona
  • Partito Socialista dello Sri Lanka
  • Cub Verona

Aderiscono all’iniziativa:

  • Associazione Afroveronesi
  • Infospazio 161
  • Assemblea 17 dicembre

 

 

La piattaforma rivendicativa della campagna “Siamo qui! Sanatoria subito”!

Pink Refuges – Il comunicato social dei Pink Refuges – NON CI SONO DIRITTI PER CHI NON LI RIVENDICA IN PRIMA PERSONA

Laboratorio Autogestito ParatodosUn bilancio dell’iniziativa stilato da Paratodos e Adl Cobas – WE WANT BREATH! ANCHE NOI VOGLIAMO RESPIRARE!

 

LA RASSEGNA STAMPA:

Verona InI manifestanti hanno chiesto una sanatoria estesa a tutte le attività lavorative e il permesso di lavoro per chi ha già un contratto o è in attesa di occupazione. – SANATORIA SUBITO, MIGRANTI IN PIAZZA PER CHIEDERE GIUSTIZIA.

 

VIDEOGALLERY

FOTOGALLERY

  

La mozione n°1522 che ricicla il controllo dal Covid19 alla fobia securitaria

8 giugno 2020

Documenti – La mozione n°1522, presentata dal consigliere comunale della Lega Paolo Rossi, e che sostanzialmente chiede a sindaco e giunta di impegnarsi presso il governo per ottenere che il presidio dell’esercito e le tecnologie di controllo, come i droni, utilizzati per l’azione di controllo durante il lockdown, rimangano sul territorio veronese permanentemente e vengano utilizzati per incrementare “la richiesta di sicurezza della cittadinanza”.

Scendono in piazza le lavoratrici e i lavoratori di Fondazione Arena

La chiamata alla mobilitazione da parte delle rappresentanze sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori di Fondazione Arena:

Fotogallery

 

VIDEO DELLA MANIFESTAZIONE CON INTERVISTE – Realizzato da Verona Network

 

Comunicati stampa

Il comunicato stampa di Potere al Popolo in solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori di Fondazione Arena

 

Rassegna stampa

29.5.20 L’Arena Fondazione Arena, lavoratori spettacolo sul piede di guerra

29.5.20 Verona NewsI lavoratori di Fondazione Arena: “Fateci tornare a lavorare”

30.5.20 VeronaseraProtesta lavoratori Fondazione Arena. “Attività artistica non riparte”.

Manifestazione dei giovani medici in mobilitazione permanente

29 maggio 2020

MEDICI IN MOBILITAZIONE PERMANENTE: UNITI per il SSN

Le mobilitazioni di venerdì 29 maggio

I primi esiti della mobilitazione (dalla pagina facebook di Chi si cura di te? – Veneto – 29.5.20)

29 MAGGIO: HABEMUS TAVOLO

I nostri quattro delegati hanno ricevuto la seguente notizia da parte del Ministro Manfredi: l’istituzione di un Tavolo di Lavoro per la RIFORMA.

Oggi è il nostro punto di partenza.
Il punto d’arrivo è la RIFORMA.

La Mobilitazione non si fermerà finché non avremo raggiunto i nostri obiettivi.

1 GIUGNO

La mobilitazione continua.

…Alcuni Ordini Professionali provinciali e la stessa Federazione nazionale degli Ordini dei Medici si sono espressi in merito all’importanza delle nostre rivendicazioni. Riteniamo fondamentale tale presa di posizione… – Documento a firma di “Chi si cura di te?”

 

Le realtà promotrici

 

Il documento redatto dalle realtà del coordinamento per invitare a partecipare alle iniziative di venerdì 29 maggio 2020

Siamo Medici in formazione. Siamo Studentesse e Studenti, neo-abilitati, camici grigi, Medici in formazione specialistica, Corsisti di Medicina Generale.
In questi mesi più che mai abbiamo dimostrato il nostro ruolo fondamentale nel Servizio Sanitario Nazionale, il più delle volte senza le adeguate tutele, quasi sempre senza il giusto riconoscimento, talvolta vedendoci pubblicamente denigrare.
Siamo medici costretti in un limbo di precarietà ed incertezze dall’assurdità dell’imbuto formativo, impossibilitati a formarci in modo da rispondere alle esigenze di salute della popolazione.
Siamo medici in formazione specialistica, indispensabili a riempire i buchi di un sistema ridotto allo stremo da decenni di politiche di definanziamento.
Siamo convinti che la risposta ai problemi che riguardano la salute e la formazione medica non possa derivare che da un’azione unitaria e trasversale. Non siamo più disposti ad accettare soluzioni tampone, incomplete o parziali. Lo stanziamento di contratti aggiuntivi in numero insufficiente a rispondere alle reali esigenze di salute della popolazione non è altro che una pezza parziale e inefficace: la rifiuteremo in ogni modo.

Siamo convinti della necessità di una riforma globale, che riguardi tutta la filiera formativa e lavorativa medica, dai corsi di laurea, alla formazione specialistica e generalista, all’assunzione nel SSN, al ruolo del medico del territorio.

Nella situazione attuale, frutto di oltre un decennio di politiche di austerità e ora segnata da una pandemia mondiale, è necessario rivedere con urgenza la programmazione della formazione medica. Il numero di Contratti di Formazione Specialistica e generalista deve essere adeguato ai fabbisogni di salute della popolazione, soprattutto visti i risultati di anni di tagli alla Sanità: dal 2010 il Servizio Sanitario Nazionale è stato privato di circa 37 mld di Euro.
Vorremmo che gli effetti di questa pandemia fossero di lezione al Governo, affinché possa aprire gli occhi e investire nella Sanità, senza fare ricorso ai vincoli di bilancio.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale universalistico difende quotidianamente il diritto alla salute di tutte e tutti, nonostante l’aziendalizzazione e i decenni di tagli. Pensiamo che per poter agire al di fuori delle logiche di mercato sia necessario avere medici numerosi e formati adeguatamente, con tutele e garanzie per il loro lavoro. Investire e migliorare la formazione medica quindi non è una battaglia esclusiva di noi medici in formazione, ma rappresenta la base per la tutela della salute dei cittadini.
Ci teniamo a sottolineare un dato emerso oggi: il 52% dei medici europei è italiano. Sono tutti nostri colleghi emigrati perché le condizioni in cui siamo non gli permettevano o di specializzarsi o di trovare uno sbocco lavorativo soddisfacente. Questo è un numero dietro cui stanno delle persone, dei Medici, che scelgono poi il più delle volte di non tornare. Un numero che deve far riflettere.

Dalle numerose iniziative di confronto svoltesi in questi ultimi mesi fra studentesse e studenti, medici neaobilitati, camici grigi, medici in formazione specialistica ed in medicina generale è emersa la necessità di unirci per organizzare una mobilitazione che abbia come tema centrale una riforma della formazione medica che risolva l’imbuto formativo, riconosca maggiori diritti e tutele ai medici in formazione specialistica e garantisca l’immissione di specialisti nel SSN quanto prima.
Cosa vogliamo?
● Chiediamo l’azzeramento dell’imbuto formativo. Chiediamo un rapporto 1:1 tra neolaureati e posti di formazione specialistica o generalistica e rifiuteremo qualsiasi proposta al ribasso. Rifiutiamo qualsiasi possibilità di formazione senza retribuzione. Chiediamo che questa estensione sia finanziata stabilmente per rispondere al fabbisogno di salute della popolazione e non ad esigenze di bilancio, allargando la formazione alle realtà del territorio attraverso rotazioni fra ospedali universitari e periferici, in modo da mantenere un adeguato rapporto tra medici in formazione e strutture di formazione. Chiediamo, inoltre, che vengano riviste le modalità concorsuali per l’accesso alle specializzazioni mediche.

● Chiediamo una vera evoluzione del contratto del medico in formazione specialistica, con il riconoscimento e la retribuzione di guardie e straordinari e l’introduzione di forme contrattuali di formazione lavoro nelle forme più opportune e adatte a tutelare la qualità della formazione, ma allo stesso tempo che permettano la tutela della responsabilità professionale e i diritti di un professionista in formazione.

● Chiediamo la garanzia di una formazione di qualità, uniforme fra tutte le scuole, rispettando la possibilità di rotazioni previste nel tronco comune e nella rete formativa nonché assicurando la formazione frontale prevista. Chiediamo una certificazione della graduale assunzione di competenze, inquadrata in un percorso formativo definito e non assoggettabile alle esigenze delle aziende ospedaliere, che ci consenta di assumerci formalmente le responsabilità che già ci assumiamo informalmente. Chiediamo che in ogni sede venga garantita una rappresentanza degli specializzandi che abbia voce per intervenire attivamente sui contenuti e sui metodi della nostra formazione.

● Chiediamo che venga riconosciuta la centralità della medicina sul territorio, realtà che si assume la cura della persona nella sua totalità e globalità. Chiediamo che venga garantito ai futuri Medici di Medicina Generale un percorso formativo di qualità, nel quale venga valorizzata l’importanza di una gestione globale e proattiva dei pazienti, e tutele pari a quelle dei colleghi in formazione specialistica.

Mobilitarci, in ogni modo possibile, sfruttando tutte le modalità esistenti, fisiche e virtuali. In questi giorni verificheremo le varie possibilità che abbiamo per scendere in piazza con le Autorità competenti, così da evitare di mettere a rischio la riuscita della nostra protesta. Ci siamo posti una data, il 29 Maggio. Partiamo da qui. Sia ben chiaro però che non ci fermeremo col dare una data: da oggi inizia una Mobilitazione Permanente. Costruiremo una catena di segnali alla politica giorno dopo giorno. Il 29 Maggio sarà un punto d’arrivo. Noi, tutte e tutti insieme, ci coordineremo per lanciare dei segnali forti alla Politica che ci siamo, che esistiamo, che non lasceremo correre.
È il momento di essere uniti, saldi verso un’azione che ponga una prospettiva più ampia del solo aumento dei contratti, verso un’evoluzione culturale della figura del Medico in formazione. Per la salvaguardia del nostro lavoro e del servizio sanitario nazionale. Vogliamo tutto, lo vogliamo adesso.
La salute non è in vendita. Noi non ci fermeremo.
Siamo i Medici in Mobilitazione Permanente.

#MobilitiamociAdesso #UnitiPerilSSN #29Maggio

 

Altri contributi dalle realtà promotrici:

Fotogallery

Il flash mob davanti al Polo Confortini di Borgo Trento a Verona

  

Comunicati stampa

Il comunicato stampa di sostegno e solidarietà di Potere al Popolo Verona

Rassegna stampa

29.5.20 L’ArenaCamici grigi: “Noi medici esclusi dalle “specializzazioni”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MEDICI IN MOBILITAZIONE PERMANENTE: UNITI PER IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Viviamo in un Paese dove:
– Ogni anno più di 10.000 medici sono esclusi dalle scuole di formazione specialistica.
– Ogni anno 2000 giovani medici lasciano l’Italia per specializzarsi all’estero.
– Lo specializzando non ha diritti commisurati alle proprie responsabilità.
– Sono stati tagliati 37 miliardi alla sanità nell’ultimo decennio.

Siamo convinti sia necessaria una riforma per risolvere del tutto l’imbuto formativo e migliorare la formazione medica.

Il tempo dell’indignazione senza azione è finito: è giunto il momento di mobilitarsi tutti insieme per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.

????????????VENERDì 29 MAGGIO ????????????
Nelle piazze dei capoluoghi della regione Abruzzo, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Veneto (a breve comunicheremo gli altri comitati territoriali)

Vieni in piazza:
♦️ indossando il camice bianco;
♦️ una mascherina segnata con la ❌2⃣9⃣ rossa;

Ulteriori dettagli nei prossimi giorni! Stay tuned, stiamo sentendo le questure.

‼️ il DPCM del 17 Maggio consente lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche in forma statica. Per tutelare la salute di tutte e tutti e per garantire che chiunque possa partecipare alla manifestazione chiediamo che siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento.

????????Di seguito si riportano i gruppi WhatsApp divisi per regione e moderati dai nostri rappresentanti, per rimanere aggiornato sull’organizzazione della manifestazione e dimostrare la tua adesione all’evento:

Abruzzo https://chat.whatsapp.com/ExZSQ43c2fsKSR0437FFBC
Basilicata https://chat.whatsapp.com/GM2ycKGBt0PE0GNt4acNPR
Calabria https://chat.whatsapp.com/BwlsexdKbzjL6M6YXmgPLB
Campania https://chat.whatsapp.com/FaVw5UmCnsP4A9ONSlrQ7w
Emilia-Romagna https://chat.whatsapp.com/GW3JybUNvh666eoewMl7Pb
Friuli VG https://chat.whatsapp.com/JtkfwzTNk3j6OdGLxcmJIj
Lazio https://chat.whatsapp.com/EGTCRKP3bN2Dn71uv3PiCZ
Liguria https://chat.whatsapp.com/ICvyIi6NXy67gAfncD9fQa
Lombardia https://chat.whatsapp.com/G4f5LxP5HtI9Yd56k277d7
Marche https://chat.whatsapp.com/JC8V5GAfLu0GbFw1jJYd8Q
Molise https://chat.whatsapp.com/HlVsZBtJ9dFL1RKgS4EkF1
Piemonte https://chat.whatsapp.com/J2DxneJxFOCJTJbi5KNTms
Puglia https://chat.whatsapp.com/Fn8Xy2ZBMiaLIJDnSX23yS
Sardegna https://chat.whatsapp.com/HnOBRi5D0yn3GSdB9Linbn
Sicilia https://chat.whatsapp.com/DygybxT8EV7IVsLZAx4aQ9
Toscana https://chat.whatsapp.com/FTMAWRQkunsGhaFfMPja7f
Trentino AA https://chat.whatsapp.com/HYtnTVGOdw7K9VWz0NjiBr
Umbria https://chat.whatsapp.com/Cy5a2wvgaqBBwi5xZGDVwR
Veneto https://chat.whatsapp.com/JMdxYxdxF0m6RKXN1J5m6N

#MobilitiamociAdesso
#UnitiPerilSSN
#29Maggio

 

 

 

 

 

 

Presidio dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo sotto la sede dell’Inps – Laboratorio Autogestito Paratodos

22 maggio 2020

Il post tratto della pagina Facebook del Laboratorio Autogestito Paratodos che rivendica l’azione davanti alla sede Inps.

Foto 1, Foto 2, Foto 3, Foto 4, Foto 5

Questa mattina ci siamo trovati nuovamente davanti alla sede dell’inps per manifestare in solidarietà di tutte e tutti i lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e per chiedere un #redditodiesistenza e ammortizzatori sociali adeguati alla situazione disperata che tutto il mondo delle arti sceniche sta affrontando.
Anche come Laboratorio Autogestito Autogestito Paratod@s siamo soggetti a numerose spese che non riusciamo e non riusciremo ad affrontare se alla riapertura non verranno affiancate maggiori tutele. Le spese raddoppiano, gli spazi diminuiscono, le logiche del profitto sono sempre al primo posto.
ESIGIAMO DIRITTI PER TUTT*!

#paratodos #paratodosverona #teatropopolarediverona #maestranzedellospettacoloveneto #maestranzedellospettacolo #redditodiesistenza #dirittipertutt

 

Commozione, indignazione e rabbia – Il 17 maggio 2008 il grande corteo antifascista in ricordo di Nicola Tommasoli

Logo Materiali d'archivio

 

Alcuni testi del maggio 2008

 

NICOLA E’ OGNUNO DI NOI

La grande manifestazione del 17 maggio

 

 

IL TENTATIVO DI CRIMINALIZZARE IL CORTEO E IL MOVIMENTO

20 maggio 2008

Il comunicato stampa dell’assemblea organizzatrice del corteo che risponde agli articoli dei giornali locali, incentrati sulle scritt apparse sui muri e sui (pochi) danneggiamenti che un piccolo settore del corteo, peraltro contenuto dagli stessi organizzatori, ad una vetrata di una banca – “La scheggia e la trave”

 

8 giugno 2008

Il giornale “L’Arena” arriva a pubblicare il comunicato stampa di Forza Nuova, la stessa organizzazione nazifascista alla quale appartenevano due degli assassini di Nicola, mettendo in risalto le loro lamentele per le scritte sui muri non ancora ripulite!

 

24 luglio 2009

Il giornale “L’Arena” dà notizia di una serie di perquisizioni in diverse città per i danneggiamenti avvenuti durante il corteo del 17 maggio 2008. Al di là dei toni roboanti e del tentativo di criminalizzare il corteo antifascista in ricordo di Nicola, non ci risultano ulteriori pasii legali e l’apertura di un processo, chiaro indizio dell’insostenibilità dell’accusa.

 

25 maggio 2009

Un altro vergognoso articolo del quotidiano locale che cerca, ancora una volta, di catalizzare l’attenzione dei suoi lettori e dell’opinione pubblica sui lievi danneggiamenti avvenuti e sulle scritte sui muri, raccontando di arsenali da guerriglia che non si riveleranno tali!

 

Il giornale “L’Arena”, suo malgrado, è costretto a dare notizia della risposta agli attacchi strumentali mirati a mettere in cattiva luce il movimento antifascista e il corteo del 17 maggio 2008. Gli organizzatori sottolineano la reale entità dei danneggiamenti e delle scritte sui muri, denunciando il tentativo di enfatizzare questi fatti per controbilanciare l’enormità di un’assassinio come quello perpetrato ai danni di Nicola Tommasoli.

 

 

 

 

Riflessioni sul 25 Aprile ai tempi del Covid19

LogoIl 18 Aprile in diretta da Palazzo Barbieri, il sindaco di Verona, Federico Sboarina, dichiara che nel rispetto delle disposizioni ministeriali, si terrà una cerimonia di deposizione delle corone con la sola presenza del sindaco, del prefetto e dell’indesiderato rappresentante delle associazioni dei partigiani. Sarà purtroppo il leader di una giunta contigua all’estrema destra, ormai ben noto per la sua affinità all’ideologia fascista e per aver espresso la volontà di revocare la sede dell’ANPI Verona, a deporre la corona ai piedi del Monumento ai Caduti per la Libertà in Piazza Brà. Un’attacco al 25 Aprile, locale ma non isolato: a Montecitorio, Fratelli d’Italia e Lega, rifiutano di partecipare al momento celebrativo della Liberazione. Sono ormai numerosi i rappresentanti politici, del cosiddetto “centro destra”, che impunemente esibiscono le loro simpatie verso il Ventennio e che, con la complicità del padronato reazionario italiano, attaccano le personalità antifasciste: la rimozione di Carlo Verdelli (attualmente sotto scorta per le minacce ricevute da esponenti di estrema destra) dalla direzione di Repubblica, alla vigilia del 25 Aprile, è il caso più recente. Il risultato è che il fascismo da strada si sente protetto: il 25 Aprile 2020 ignoti issano una bandiera della Repubblica Sociale Italiana a Verona, zona stadio, Piazzale Olimpia.

Sappiamo qual è l’intento dei nostalgici del Fascismo che agiscono cripticamente, nascondendosi dietro i volti di associazioni “presentabili”. Sono un esempio Battiti e Nomos a Verona, e ancora la Onlus milanese Bran.co, attraverso la quale Lealtà e Azione ha raccolto fondi per presunte attività benefiche. I fascisti, attraverso le “tempeste di merda” (termine coniato da Angela Nagle nella sua analisi dell’alt right statunitense) agiscono obliquamente per centrifugare i significati condensati intorno alla Festa della Liberazione e fondativi della Repubblica Italiana. Ma per quanto le strategie politiche di questi personaggi abbiano come riferimento i maestri della propaganda nazista come Goebbels, la consolazione è che i suddetti hanno ancora molta strada da fare. I tentativi di emulazione si traducono in magre e idiote uscite come quelle di La Russa che dichiara: «Il 25 Aprile diventi il giorno del ricordo delle vittime di tutte le guerre del Coronavirus».

D’altro canto i rischi dell’avanzata delle destre illiberali direttamente ispirate al Fascismo esistono e il caso Orban in Ungheria lo dimostra. Pertanto invitiamo a porre in secondo piano l’iniqua attitudine che accomuna le personalità guida delle forze reazionarie e ad insistere sull’analisi dei processi che rendono possibile tale avanzata.

Se specifiche condizioni materiali (che qui non consideriamo) hanno reso possibile l’avanzata del fascismo, è stata la potenza della propaganda e la inettitudine delle opposizioni a consentirne la presa di potere. Tutti noi abbiamo visto come su Telegram, molto velocemente, si sono organizzate migliaia di persone in gruppi suddivisi per provincia con l’intento di scendere in piazza il 25 Aprile, ma con retoriche e modalità tutt’altro che condivisibili. Questo blocco populista, potenzialmente reazionario, se ieri è stato cavalcato dal Movimento 5 Stelle, domani può essere cavalcato da altri. Forza Nuova ha immediatamente tentato di infiltrarvisi, sempre che non siano tra gli organizzatori. Per quanto questo movimento possa apparire spontaneo, è evidente la presenza di una regia. Occorre interrogarsi sull’origine di queste potenti campagne di disinformazione, anche alla luce del fatto che spesso queste sono indirizzate a favorire leader reazionari. Il boom di voti per il Movimento 5 Stelle e Lega in Italia e per Trump negli USA sono un esempio.

Ma una cosa questi gruppi Telegram possono dirci: le relazioni virtuali, sebbene tutt’altro che effimere e smaterializzate, non possono sostituire la voglia dei corpi di incontrarsi. La politica è ancora fatta di corpi, corpi che nelle strade e nelle piazze possono incidere profondamente e che vengono con sempre più forza invisibilizzati dai media e respinti fuori dallo spazio pubblico. È da questa voglia di uscire di casa e di incontrarci che potremmo trarre le potenti energie per organizzare le prossime mobilitazioni, che saranno forse bloccate con presunte motivazioni sanitarie, questo dovremmo tenerlo in considerazione.

Siamo coscienti che l’amministrazione fascistoide cittadina voglia esattamente che celebriamo il 25 Aprile in casa e virtualmente, tuttavia abbiamo deciso che non fosse questo il momento opportuno per disobbedire alle ordinanze. Per questo abbiamo aderito all’iniziativa social del Circolo Pink di Verona e individualmente ricorderemo i partigiani nei luoghi simbolo della resistenza della nostra città.

Se ora siamo ancora nella fase #iorestoacasa presto sarà urgente riorganizzarsi per riprendere le mobilitazioni e invadere lo spazio pubblico negato, per riaffermare i valori della resistenza partigiana, della partecipazione, della solidarietà, della libertà e dell’uguaglianza che hanno attraversato e continueranno ad attraversare tutte le nostre lotte.

LA LOTTA PER LA LIBERAZIONE NON SI FERMA.

PARTIGIANI IERI, ANTIFASCISTI OGGI.

BUON FESTA DELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO