25 aprile 2021, le Resistenze e le Liberazioni

27.4.21         

ARCHVIO DEI MATERIALI INERENTI LA FESTA DELLA LIBERAZIONE 2021

 

 

Il 25 aprile 2021 siamo finalmente tornati a celebrarla e festeggiarla nella strade e nelle piazze, anche a Verona.
Distanti dalla retorica che vorrebbe ricondurre tutto all’uscita dalla pandemia, (che peraltro non pare poi così immediata) e da chi vorrebbe incasellare tutti nel ruolo di aperturisti o chiusuristi. In fondo la liberazione dalla pandemia, per come la intendiamo noi, non è determinata dalle riaperture, e forse nemmeno dalle vaccinazioni, ma sarà invece determinata dalla rimozione delle cause che hanno creato questa emergenza sanitaria, e cioè un modello di sviluppo non solo insostenibile ma ormai autodistruttivo. E’ infatti evidente da diversi studi scientifici che la deforestazione, l’inquinamento, come gli allevamenti intensivi e l’antropizzazione estrema dei territori sono le cause principali di questa pandemia e di altre che, dicono sempre gli studiosi, diventano plausibili se non probabili. Lo stesso risiko dei vaccini, utilizzati per motivi geopolitici dagli stati e come moltiplicatori di profitto dalle multinazionali squarciano il velo, a nostro avviso, sull’ipocrisia che sta dietro all’utilizzo di parole in modo errato e strumentale, come ad esempio proprio Resistenza e Liberazione.
Insomma, non siamo tra coloro che anelano al “tutto come prima” ma pensiamo invece, ispirandoci proprio ai partigiani, che la Resistenza è fondamentale ma che l’ottica deve essere quella di costruire un mondo nuovo. In fondo l’idea repubblicana e quella di un’unione degli stati europei, sicuramente ben diversa da quella economicista che abbiamo oggi, nacque proprio dalla Resistenza e fece parte del bagaglio emotivo e costruttivo della Liberazione.
E’ per questo motivo che, accanto alla rievocazione di ciò che fecero i nostri vecchi per liberarci dalla dittatura nazifascista e alla costante denuncia e al contrasto al riemergere di nuove pulsioni che si ispirano a quell’ideologia malata, abbiamo cercato di attualizzare quell’idea di Libertà e Resistenza al mondo di oggi.
Le cose e le storie in fondo si intersecano, e il presidio che si è svolto in Piazza Bra nel pomeriggio dell’altro ieri promosso dall’assemblea 17 dicembre ha proposto il consueto ricordo dei deportati e degli ammazzati spesso dimenticati nelle celebrazioni ufficiali: i deportati politici, gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i disabili…Ma non poteva mancare la denucia di chi oggi viene detenuto nei nuovi lager, quelli libici, ad esempio, e di quelle migliaia di vittime, che spesso restano senza volto, che vengono lasciate morire in mezzo al mare o sulla rotta balcanica, con l’indifferenza, e non il beneplacito, degli stati europei, sempre pronti a dichiarare il loro senso civico ma del tutto inadempienti nell’applicarlo.

Un momento del presidio in Piazza Brà

La distruzione progressiva dell’ambiente per meri motivi di profitto e l’ingresso nell’epoca del non lavoro o del lavoro sempre più parcelizzato e precario, al quale probabilmente si aggiungeranno progetti di robotizzazione massivi, magari utilizzando proprio i fondi dedicati all’innovazione e contenuti nel famoso Recovery Plan non fanno presagire nulla di buono. Sappiamo bene come sia proprio nei momenti di crisi socio-economica più nefasti che attechiscono egoismi e autoritarismi, parenti stretti del fascismo e purtroppo già se ne vedono chiaramente i contorni anche nel nostro paese. Sempre in Piazza Bra, dopo gli interventi al microfono aperto, modalità realmente libertaria che spesso molte forze politiche non utilizzano, le lancette del tempo sono tornate indietro, rievocando, nel monologo di Margherita Sciarretta, la figura di Vittore Bocchetta, partigiano, antifascista, deportato, artista, e testimone, fino in tardissima età, di ciò che ha rappresentato e che potrebbe nuovamente rappresentare il fascismo. Infine la giornata del 25 aprile è stata chiusa dalle pièce teatrali del Teatro Popolare, ricordandoci quanto l’arte e la cultura siano fondamentali proprio nella ricerca e nella consapevolezza di un mondo nuovo.


Andando a ritroso e ricordando gli altri momenti importanti della giornata di ieri ricordiamo la biciclettata antifascista e i due presidi organizzati da un gruppo di antifascisti veronesi che, ancora nel nome della riatualizzazione della Resistenza e della Liberazione, hanno indicato e denunciato pubblicamente lo scempio ambientale e sociale che si sta compiendo anche nella nostra città. Lo hanno fatto spostandosi in alcuni luoghi simbolici come quelli in cui dovrebbero sorgere i cantieri dell’Alta velocità o dove il cemento si prepara a coprire immense superfici per opere che nulla hanno a che fare con l’utilizzo pubblico degli spazi urbani.
La figura di Vittore Bocchetta è stata rievocata anche con l’affissione di una gigantografia sul muro di via Cantarane, sottolineando l’importanza culturale e sociale che riveste un quartiere, quello di Veronetta, nel quale le ronde fasciste di casa Pound sono purtroppo una realtà, come le aggressioni ripetute e sempre più pericolose che i fascisti compiono nei confronti di chi rifiuta di adeguarsi al loro pensiero. Anche qui, in questo rione popolare, multietnico e studentesco che forse qualcuno vorrebbe ridurre alla “normalità” per farne speculazione edilizia, e dove sorgono le sedi delle realtà che appartengono all’Assemblea 17 dicembre e ad altre realtà dichiaratamente antifasciste Resistenza e Liberazione sono quanto mai necessarie.

Il manifesto affisso in via Cantarane

Procedendo con il nostro percorso a ritroso siamo arrivati alle prime fasi della giornata del 25 aprile, quando ancora una volta siamo stati costretti a contestare le commemorazioni ufficiali per la presenza di personaggi politici che hanno rapporti e simpatie con le realtà e le persone più in vista della destra radicale scaligera. Il sindaco Federico Sboarina è stato infatti ripetutamente fischiato e non potrebbe essere stato altrimenti vista la composizione stessa della sua maggioranza politica, che lo rende del tutto indifendibile nella sua retorica celebrativa, dove peraltro si guarda bene dal pronunciare una sola frase di condanna al cui interno sia inserita la parola “fascismo”. L’amministrazione che lui guida, oltre ad essersi dimostrata altamente incompetente su grandi temi quali il filobus e il Parco dello Scalo, ed aver tutto sommato seguito le linee cementifere della precedenti amministrazioni Tosi, è nota in tutto il territorio nazionale per le sue posizioni sessiste e omofobe e per i rigurgiti nostalgici che, con cadenza preoccupante, infangano la nostra città. Basti citare, per esempio, la recentissima nomina a presidente della commissione consiliare dedicata alla sicurezza di un consigliere comunale, Andrea Bacciga, che oltre ad essere un sodale della formazione nazifascista Fortezza Europa, e sotto processo per essersi esibito in un saluto fascista rivolto alle attiviste di Non una di meno nel bel mezzo di una seduta consiliare. Di esempi simili, che certificano il connubio tra l’amministrazione Sboarina e la destra fascista scaligera ve ne sono molti altri e per conoscerli vi invitiamo a seguire la nostra pagina.
Prima di lasciarvi alla visione dei materiali raccolti su questo 25 aprile, vi invitiamo a rendere il concetto di Resistenza e Liberazione opera quotidiana, facendone un contributo per costruire un mondo migliore. Questo rappresenta sicuramente il contributo migliore per ricordare, al di là delle giornate specifiche e delle commemorazioni ufficiali, chi ha combattuto per liberarci dall’incubo nazifascista.

ARCHVIO DEI MATERIALI INERENTI LA FESTA DELLA LIBERAZIONE 2021

SUCCEDEVA UN ANNO FA – Il corteo di Verona città transfemminista in opposizione al Congresso mondiale delle famiglie

30.3.2020    percorsi di memoria

 

 

Il gigantesco corteo della Verona Città Transfemminista, promosso dal gruppo femminista Non una di meno, attraversa la città, contrapponendosi al Convegno mondiale delle famiglie, che unisce elementi dell’estrema destra, integralisti cattolici, ma anche ministri e figure istituzionali della destra istituzionale nazionale e internazionale. Tra gli altri numerosi esponenti veronesi, tra i quali, oltre al ministro della famiglia Lorenzo Fontana, anche il sindaco di Verona Federico Sboarina. Mentre le sale del prestigioso monumento cittadino della Gran Guardia ospitano rigurgiti omofobi e sessisti in salsa medievale, all’esterno circa 150mila persona rivendicano l’autodeterminazione sessuale e denunciano la violenza sessista. Un ricordo che oggi, con le strade completamente vuote a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al contagio da Coronavirus, evidenzia un contrasto surreale. Doveroso denunciare che in questi giorni drammatici, le violenze contro le donne sono aumentate notevolmente proprio all’interno delle famiglie chiuse nelle loro case.

Rispolveriamo due video. Il primo è un servizio della trasmissione di La7 “Piazza pulita” intitolato “Dio, patria e famiglia”, che fa chiarezza sulla caratura intellettuale dei partecipanti al Congresso mondiale delle famiglie, raccontando inoltre il retroterra della destra e dell’estrema destra cittadina e i loro collegamenti, senza peraltro tralasciare la voce di chi, in quei giorni, si è opposto con forza ad una visione del mondo traboccante odio e bigottismo.

Il secondo, invece, (molto lungo) ripropone integralmente il corso del corteo che ha attraversato la città il 30 marzo 2019.

Due documenti, quelli che vi proponiamo oggi, che riteniamo importanti per non farci sfuggire, in questi giorni, alcune delle tematiche importanti che non saranno certo scomparse quando l’emergenza sarà finita.

Inaugurazione InfoSpazio161 [Sabato 23 Novembre]

Logo infospazio Dalle 18.00 alle 19.00 aperitivo di benvenuto e presentazione dei progetti nella nostra sede in Via Muro Padri 12/A nel quartiere di Veronetta.

Dalle 20.00 siamo al Laboratorio Autogestito Paratodos:

presentazione del libro “Aurora dice: distruggi il fascismo. Frammenti di antifascismo nel XXI secolo” con i compagni di Aurora Carattere Clandestino

a seguire cena e musica con White Trash

Tutto il ricavato andrà a sostenere le spese di InfoSpazio161

RAZZISTI, FASCISTI, SESSISTI, I DIFFAMATORI DI VERONA SIETE VOI

[ RAZZISTI, FASCISTI, SESSISTI, I DIFFAMATORI DI VERONA SIETE VOI ]

Oggi un centinaio di attiviste/i antirazziste/i e antifa veronesi hanno dato vita ad un rumoroso presidio sotto le finestre del consiglio comunale di Verona. Scopo del presidio era smascherare l’ipocrisia che ha portato alla scrittura della mozione a firma Bacciga, Zelger e altri che difendeva il buon nome della città e della sua amministrazione contro i “diffamatori” di Verona: i fatti sono noti a tutti.

Ma chi sta diffamando ormai da anni la città sono proprio loro con le loro azioni discriminatorie.

Circa quaranta tra i partecipanti al presidio sono entrati in comune e dalla balconata del consiglio hanno esposto uno striscione (vedi foto) con la frase RAZZISTI + FASCISTI I DIFFAMATORI DI VERONA SIETE VOI.

La protesta è stata ferma e decisa, il consiglio comunale è stato interrotto, molti consiglieri hanno abbandonato la sala e sono volate accuse ed offese contro gli attivisti dai banchi della destra, oltre a qualche spintone ad opera delle forze dell’ordine presenti, nella fattispecie una vigilessa.

Abbiamo voluto ribadire cosi che se Verona è stata diffamata gli autori sono proprio gli stessi firmatari della mozione che voleva difenderne il buon nome.

La protesta non si fermerà qui

ASSEMBLEA 17 DICEMBRE