14 novembre 2020
Ieri mattina si è tenuto un presidio davanti alla sede della municipalizzata di Verona Agsm, erogatrice di acqua, corrente elettrica e gas. La protesta è stata motivata dalla necessità di risolvere una vicenda legata al distacco di luce e gas subita da una famiglia che non riesce più a pagare le bollette.
In realtà la situazione portata alla ribalta ieri è paradigmatica rispetto alle molte famiglie, o persone singole, che sono in grave difficoltà economica a causa delle attuali difficoltà nel percepire reddito in questo perìodo contraddistinto dalla mancanza totale di “ristoro” nei confronti di chi è già penalizzato dal lavoro nero o di chi è sottoposto a contratti di lavoro talmente precari da non poter accedere comunque a nessun tipo di amortizzatore sociale.
La questione del reddito, inteso come strumento per continuare a soppravvivere al di là dell’effettiva possibilità di lavorare, diventa oggi centrale, e dovrebbe assumere ancor più centralità anche dopo che la crisi pandemica sarà risolta, perché in ogni caso la precerietà di milioni di persone sacrificate allo “sforzo produttivo” non è più accettabile.
Il ritorno alla normalità da più parti invocato rappresenta per molti un incubo, perché proprio quella normalità costituisce il problema.
Affrontare in questo articolo le connessioni tra la pandemia e l’attuale sistema economico capitalista non è possibile perche equivarrebbe a lanciare slogan senza proporre un’analisi ponderata, come solitamente siamo abituati a fare, ma, in attesa di affrontare tale argomento in modo più complesso, riteniamo di non poterci esimere dall’indicare proprio questo tipo di sistema produttivo come responsabile principale della pandemia.
Anche per questo pensiamo che tutte le iniziative tese alla redistribuzione della ricchezza siano, anche eticamente, imprescindibili. Il denaro per istituire un reddito universale a prescindere dalla situazione lavorativa vanno presi a chi, anche in questi mesi, sta aumentando i profitti in modo esponenziale. L’iniziativa più semplice e veloce per affrontare le posizioni più drammatiche è sicuramente la tassa patrimoniale che, mentre nel nostro paese resta un tabù, è stata già introdotta in un altro paese dell’Unione Europea come la Spagna.
Un reddito svincolato dal lavoro è tanto più necessario anche perché è logico immaginare che la maggior parte dei prossimi investimenti privati, tanto anelati da tutta la politica e la classe imprenditoriale, saranno destinati, per quanto possibile, alla sostituzione della forza lavoro con i robot e le macchine, in nome di una trasformazione industriale peraltro già iniziata da tempo, ma destinata ad una notevole accelerazione, finalizzata al mantenimento del massimo profitto anche nel caso di eventuali prossimie pandemie che causerebbero nuovi blocchi produttivi.
Tornando al presidio davanti all’Agsm, che tutto ciò sottende, segnaliamo che i promotori dell’iniziativa, (Laboratorio Autogestito Paratodos, Falegnameria Resistente e Adl Cobas) sono riusciti ad ottenere un incontro con il Presidente della municipalizzata, che ha preso l’impegno, tutto da verificare al di là degli annunci, di bloccare i distacchi di luce, acqua e gas per un lungo perìodo, e a farsi parte attiva anche verso il Comune perché dia tempestive informazioni riguardo alle morosità , cosa che oggi non avviene.
Nel contempo gli stessi promotori, assieme all’associazione “Equilibrio Precario” hanno aperto uno sportello sociale denominato “Stop bollette e taglio utenze” con l’obiettivo di supportare le persone che riscontrano queste problematiche.
Per Informazioni
adlcobasverona@gmail.com
paratods19@gmail.co