La bomba di Piazza Fontana è stata posizionata da un ordinovista veronese.

Venerdì 29 Novembre 2019        Logo

 

 

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Piazza Fontana, la strage

Oggi il giornale “Il Fatto Quotidiano” ha pubblicato una notizia davvero importante, aggiungendo un macigno al ruolo di primo piano che Verona ha ricoperto durante tutto quel perìodo storico che ha insanguinato l’Italia e che viene comunemente indicato come “Strategia della tensione”. La notizia è che a depositare materialmente la bomba nella Banca dell’Agricoltura di Milano, il 12 dicembre del 1969, è stato il veronese Claudio Bizzarri. La cosa, in parte, ci era già nota, perché contenuta nel libro “La maledizione di Piazza Fontana” scritto dal giudice Guido Salvini, lo stesso che seguì proprio le inchieste sulla strage di Piazza Fontana.

Nel libro, però, non compariva mai il nome, sostituito dal nomignolo “Il paracadutista”.

Solamente ora, a circa un mese dalla sua morte, il nome di Claudio Bizzarri diventa di dominio pubblico.

 In una deposizione nell’ambito del processo strage di Piazza della Loggia,  il nome di Claudio Bizzarri viene citato da un estremista di destra, che lo indica come figura di spicco, al fianco di Elio Massagrande, dando, nel contempo, anche l’ubicazione della sede di Ordine Nuovo, posizionandola in via Scudo di Francia, proprio dietro via Mazzini.

Quello che scaturisce da questa notizia è che per la prima volta, ufficialmente, la strage di Piazza Fontana viene legata indissolubilmente alla cellula di Ordine Nuovo veneta, con la chiara partecipazione di elementi veronesi.

 

La copertina del libro scritto dal giudice Guido Salvini

Le domande che potremmo porre sono diverse, a partire dal perché il nome di chi ha materialmente posizionato la bomba esce solo ad un mese dalla sua morte, nonostante la sua identità, come testimonia lo stesso giudice Salvini nel suo libro, fosse già nota da tempo.

A questa prima domanda ne possiamo collegare una seconda, chiedendoci chi, e a quali livelli, ha protetto Claudio Bizzarri permettendo che non fosse mai scalfito dai processi inerenti Piazza Fontana.

A quanto pare la verità su Piazza Fontana, al di là di quella storica che ha già appurato si tratti di una strage di matrice fascista, è ancora fumosa, e forse proprio a Verona, tra le persone che all’epoca facevano parte di quegli ambienti, andrebbe ricercata.

Nei prossimi giorni proveremo a tornare sulla vicenda, provando a scrivere ulteriori contributi.