Vivarelli Curzio

24 maggio 1989

Curzio Vivarelli, veronese, viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta bolognese sulle “Ronde pirogene antidemocratiche”. Nei mesi precedenti numerose utilitarie nella città più rossa d’Italia sono state incendiate, con l’obiettivo di distruggere le macchine dei proletari. La banda era capeggiata, secondo gli inquirenti, proprio da Vivarelli, che, secondo gli investigatori, è persona conosciuta per essere stata vicina ad Ordine Nuovo. Gli inquirenti ritengono che dietro gli incendi vi sia in realtà un progetto eversivo di matrice neofascista.

Le registrazioni delle sedute delle Commissioni consiliari coinvolte nella discussione.

27 gennaio 2020

Il file audio dell’incontro, in prima commissione consiliare, dal titolo: “Sicurezza nel territorio veronese: la situazione droga nelle scuole.

9 settembre 2019

Il file audio dell’incontro in prima commissione consiliare dal titolo: “Sicurezza nel territorio del Comune di Verona. Dipendenze da sostanze”. All’inizio della registrazione c’è l’audizione del professor Serpelloni, (Sert di Verona), che illustra anche il lavoro della dottoressa Guadagnini, responsabile del centro di ascolto. L’inchiesta illustrata del presupposto sul quale si giustificano i test antidroga nelle scuole.

11 marzo 2019

Registrazione audio della prima Commissione consiliare dal titolo “Sicurezza nel territorio veronese. Adolescenti”. Anche in questo caso, tra gli ospiti, vi sono il professor Serpelloni, direttore del Sert di Verona, e la dottoressa Giuliana Guadagnini, responsabile del Centro di ascolto.

Ordine Nuovo

 

24 maggio 1989

Curzio Vivarelli, veronese, viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta bolognese sulle “Ronde pirogene antidemocratiche”. Nei mesi precedenti numerose utilitarie nella città più rossa d’Italia sono state incendiate, con l’obiettivo di distruggere le macchine dei proletari. La banda era capeggiata, secondo gli inquirenti, proprio da Vivarelli, che, secondo gli investigatori, è persona conosciuta per essere stata vicina ad Ordine Nuovo. Gli inquirenti ritengono che dietro gli incendi vi sia in realtà un progetto eversivo di matrice neofascista.

 

28 agosto 1970

Un sottoufficiale della Polfer è insospettito da una valigia abbandonata in sala passeggeri, dalla quale proviene un sinistro ticchettio. La porta in un luogo isolato e scopre che, effettivamente, all’interno della valigia è nascosta una bomba ad orologeria, che scoppierà dopo un’ora. Dieci anni prima della strage di Bologna, la stessa carneficina stava per accadere a Verona. Non vi sono riscontri rispetto alle indagini, ma le modalità e i tempi fanno pensare al movimento neofascista e terrorrista di Ordine Nuovo, la cui cellula veronese sarà implicata nelle stragi di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia.

L’attentato sventato alla stazione di Verona

28 febbraio 2020

 

28 marzo 2018

 

29 agosto 1970

DOCUMENTI 

1970 – I tempi dell’odio

28 agosto 1970

Un sottoufficiale della Polfer è insospettito da una valigia abbandonata in sala passeggeri, dalla quale proviene un sinistro ticchettio. La porta in un luogo isolato e scopre che, effettivamente, all’interno della valigia è nascosta una bomba ad orologeria, che scoppierà dopo un’ora. Dieci anni prima della strage di Bologna, la stessa carneficina stava per accadere a Verona. Non vi sono riscontri rispetto alle indagini, ma le modalità e i tempi fanno pensare al movimento neofascista e terrorrista di Ordine Nuovo, la cui cellula veronese sarà implicata nelle stragi di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia.

Cultura, Spettacolo, Scuola

 

7 luglio 2020

DOCUMENTI Il Manuale operativo per la ripartenza della scuola redatto dalla Regione Veneto

 

29 maggio 2020

La manifestazione delle lavoratrici e del lavoratori di Fondazione Arena

 

22 maggio 2020

Il presidio dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura sotto la sede dell’Inps, per chiedere reddito

Maurizio Filippi

10 luglio 2009

La consigliera comunale Barbara Tosi, assieme al fratello Flavio, all’assessore comunale Enrico Corsi, il vicepresidente della Provincia Luca Coletto, e Maurizio Filippi, tutti del gruppo Lega Nord, sono stati condannati in Cassazione a due mesi di reclusione per istigazione all’odio razziale, in riferimento accaduti nel 2001 durante una vera e propria campagna contro i sinti veronesi.

Enrico Corsi

10 luglio 2009

Flavio Tosi, assieme alla sorella Barbara, (consigliere comunale), all’assessore comunale Enrico Corsi, il vicepresidente della Provincia Luca Coletto, e Maurizio Filippi, tutti del gruppo Lega Nord, sono stati condannati in Cassazione a due mesi di reclusione per istigazione all’odio razziale, in riferimento accaduti nel 2001 durante una vera e propria campagna contro i sinti veronesi.