Amarcord…Succedeva il 25 aprile 2008

percorsi di memoria

 

Erano i tempi del sindaco sceriffo Flavio Tosi, degli sgomberi e delle ordinanze sul “decoro”, quelli in cui l’ideologia della “tolleranza zero” si insinuava nelle menti e nelle azioni e degli adesivi che riempivano la città ritraendo il sindaco di profilo nell’atto di spegnere la canna di una pistola fumante, con sotto la scritta “Ho la faccia come il culo”. Erano i tempi della messa a punto di quel laboratorio delle destre che racchiudeva integralisti cattolici, leghiesti, fascisti istituzionali ed estremisti di destra, lo stesso “format” che ora però agisce su scala nazionale.

Era anche il tempo, ieri come oggi, della Resistenza. Il  Circolo Pink, nato come circolo Lgbt ma capace in realtà di offrire l’apertura e la condivisione che lo renderà ciò che è oggi, una realtà insostituibile nel panorama veronese, in grado di fare da collante tra i diversi gruppi, ampliando la propria identità senza per questo rinunciare alla propria specificità. Erano i tempi in cui c’era il Metropolis Cafè, un gruppo che, tra le altre cose, ha avuto il merito di investire sui giovani, facendo crescere una generazione di attivisti che ancora oggi, al di là della situazione contingente, si muovono nell’ambito cittadino. Ed infine esisteva ancora il gruppo del Csos La Chimica, che continuava a R/esistere nonostante proprio il sindaco Flavio Tosi, come primo gesto “politico” della sua amministrazione, avesse mandato le ruspe a demolire la sede del Centro sociale, all’incirca un anno prima, decretando la fine di sperimentazioni sociali che avevano riscosso successo e creato coscienza politica e conflittualità diffusa, senzaa però riuscire a scalfire l’anima di quegli attivisti! Questi erano i soggetti promotori di quelle due giornate, il 25 e il 26 aprile 2008.

L’appello alla partecipazione – 25 aprile 2008

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